Shakespeare reloved by Pete Maggi

Shakespeare reloved by Pete Maggi

autore:Pete Maggi [Maggi, Pete]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2023-10-15T00:00:00+00:00


27

Il tizio indossava abiti sgargianti e Michelangelo lo notò fin da lontano, al centro della stradina che costeggiava il canale, ma purtroppo il tizio non vide lui: spostandosi di lato senza preavviso, lo travolse facendogli perdere l’equilibrio.

Michelangelo finì a terra, e per la seconda volta in due giorni ci mancò poco che cascasse in acqua (e a quel punto non dubitò che, entro la fine della settimana, avrebbe fatto il bagno in uno dei canali di Venezia).

«Scusate, messere!» quasi gridò il tizio stravagante, voltandosi verso di lui e guardandolo dall’alto al basso. «Fate attenzione!»

Michelangelo si passò le mani sui calzoni, spazzando via paglia e polvere.

«Siete cieco o volevate affogarmi?» ribatté.

L’altro gli offrì la mano. Michelangelo accettò l’aiuto e venne issato nuovamente in piedi.

«Mi scuso ancora ma sono in grande ritardo. Abbiamo organizzato uno spettacolo nella loggia dei mercanti… Volete venire?»

«Spettacolo?» chiese Michelangelo, incuriosito. «Che tipo di spettacolo?»

L’altro allargò le braccia.

«Ma spettacolo teatrale, ovviamente» rispose. «Non siete del posto, vero?»

Michelangelo scosse la testa. Ecco spiegato il costume: non si trattava di un matto come aveva creduto, bensì di un attore in carne e ossa. Per un istante fu attraversato da una fitta di rimpianto al pensiero della sua commedia rimasta al convento e perduta per sempre.

«Purtroppo sono impegnato» disse a malincuore. «Non ho proprio tempo.»

In verità quello che gli mancava era il denaro. Non a caso quel mattino era uscito proprio per darsi un’occhiata attorno e farsi un’idea delle opportunità che la città poteva offrire a un ragazzino senza passato. Alla peggio, avrebbe potuto bussare alla porta di qualche locanda e proporsi come aiuto cuoco.

«Capisco» fece l’attore. «Scusate ancora per prima, ma oggi è proprio una giornataccia. Devo andare!»

Si allontanò di qualche passo, dopodiché si fermò e tornò indietro. Raggiunto nuovamente Michelangelo, prese a squadrarlo.

«Qualche problema?» fece lui.

Il teatrante fece una smorfia con la bocca, con aria assorta. Dopodiché mormorò: «Voi potreste… Ma sì… Sareste per­fetto…».

«Avete bisogno di qualcosa?» chiese Michelangelo.

«Avreste voglia di fare l’attore?» fece l’altro.

«Eh?»

«Ma sì! Niente di complicato, non vi preoccupate. Ci serve un figurante per lo spettacolo di stasera. Seguitemi, vi racconto tutto.»

Qualche minuto dopo svoltavano in un vicolo umido e ombroso. Michelangelo si guardò attorno preoccupato, quasi aspettandosi di vedere i complici del suo accompagnatore balzare fuori dal buio e aggredirlo. Ma non c’era nessuno, e il teatrante – che si chiamava Mauro – seguitava a parlare gesticolando, senza smettere di marciare spedito.

«Alla fine, per colpa di quell’ubriacone siamo rimasti con un ruolo in meno a poche ore dalla rappresentazione» stava dicendo. «Il nostro Mastro non ha voluto sentire ragioni, vuole un volto nuovo, anche di qualcuno alle prime armi. Dice che riciclare gli attori per altre parti fa un brutto effetto sul pubblico. Siamo quasi arrivati!»

Michelangelo continuava a guardarsi attorno a ogni incrocio che si lasciavano alle spalle, chiedendosi se sarebbe mai riuscito a trovare la strada per tornare indietro. Quei vicoli sembravano tutti uguali.

«Avete detto che sarebbero poche battute per qualche soldo, giusto?» domandò a Mauro. Gli sembrava fin troppo buona come prospettiva: si era aspettato di dovere sudare, per mettere in tasca un po’ di monete.



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